“The Three Brothers and the Hunter” is a story about the consequences of our actions and the importance of cherishing life every day. I think that one of the most important things in life is to appreciate everything you have around you --- this includes the people in your life, your environment, and even the material things you possess. Do what makes you happy and try to understand everyone and have the ability to forgive. I think that this, in essence, is the greatest virtue humans can possess. This story follows the tragedy that killed the parents of three brothers and the aftermath as they face a deadly hunter in the forest. Who do you think the hunter is?” - Andreas George
I tre fratelli e il cacciatore
C’erano una volta tre fratelli che abitavano in un piccolo villaggio del nord. Il più grande era Giorgio, poi c’era Luca, e il più giovane era Marco. Da quando i loro genitori erano morti in un incidente d’auto, Luca e Marco litigavano sempre. La verità è che si sentivano responsabili per la morte del padre e della madre perché erano stati loro a convincere i genitori ad andare a un ristorante per festeggiare il loro anniversario. Il vero motivo per cui li avevano spinti a uscire, però, era che volevano dare una festa. Anche Giorgio, che ormai gli faceva un po’ da padre, non ci sarebbe stato perché doveva studiare in biblioteca. Sulla strada verso il ristorante, un cacciatore aveva attraversato con il semaforo rosso e li aveva uccisi entrambi. Era un fuorilegge, sempre a caccia di bellissimi animali dal pelo prezioso e lucente, ed era scappato ubriaco senza lasciare tracce. Mentre Marco e Luca festeggiavano con gli amici, la polizia era giunta con la brutta notizia.
Da quella notte tutto cambiò e Marco e Luca smisero di parlarsi. Le poche volte che si dicevano qualcosa, lo facevano in modo aggressivo per incolparsi l’un l’altro. Giorgio aveva provato tante volte a farli riappacificare, ma non c’era mai riuscito. Un giorno, ebbe un’idea. Decise di andare nella foresta magica, che solo lui conosceva grazie alle sue letture, e di portare con sé i fratelli. Con riluttanza, Marco e Luca accettarono e lo seguirono.
Quando arrivarono nella foresta, iniziarono l’escursione inoltrandosi nei boschi. Durante la camminata nessuno parlava, ma Giorgio sapeva che nel centro della foresta, vicino a un grandissimo albero, le luci del cielo atterravano sull’erba e trasformavano le persone in animali. Giorgio li portò propri lì, in quel punto in cui i raggi diventavano magici. Appena le luci scesero su di loro, i tre fratelli si trasformarono: Giorgio diventó un gufo, Luca una colomba e Marco uno zibellino.
Giorgio prese subito il volo e lasció i fratelli da soli. Marco e Luca si guardarono con disprezzo e si separarono nella foresta. Marco, spaventato dalla luce, corse dentro al tronco dell’albero per trovare riparo. Luca, invece, volò via veloce per cercare l’uscita della foresta, ma venne fermato da Giorgio.
«Luca, dove vai? Hai lasciato tuo fratello minore da solo?» chiese Giorgio.
«Sí, é stata colpa sua. Non voglio mai piú vederlo!» rispose Luca.
«Guardati, sei diventato una colomba! Cosa credi che significhi?» aggiunse il fratello maggiore.
«Non mi importa niente di quello che significa!» urlò Luca.
«Luca, una colomba simboleggia la pace. Devi fare pace con Marco o rimarrai una colomba per sempre.» lo ammonì Giorgio.
Luca ascoltò le parole del fratello e capì che aveva ragione. E poi non voleva essere un uccello per il resto della sua vita! Forse, pensò tra sé, se avesse fatto qualcosa di buono, sarebbe tornato ad essere un uomo. Decise allora di ritornare nella foresta per trovare Marco che, nel frattempo, era uscito dal tronco e si era imbattuto in un cacciatore che voleva ucciderlo per avere la sua pelliccia. Luca vide che l’uomo si apprestava a prendere la mira con il suo fucile, così si precipitò verso il cacciatore per fermarlo. Il cacciatore fece fuoco, ma per fortuna mancò lo zibellino con cui avrebbe potuto fare una bella pelliccia e guadagnare tanti soldi.
Proprio allora le luci arrivarono di nuovo sulla terra, i fratelli ritornarono nelle loro sembianze, si abbracciarono e fecero pace. Capirono che il vero responsabile della morte dei genitori era stato l’uomo che, dopo una triste giornata di caccia, si era messo alla guida ubriaco. Fu allora che le luci magiche colpirono il cacciatore, trasformandolo in un fagiano. I fratelli capirono chi fosse quel fagiano. Luca voleva prenderlo per dargli una lezione, ma Giorgio lo fermó subito.
«Luca, aspetta un attimo! Che fai?» disse Giorgio, vedendo che il fratello si stava lanciando per catturare l’uccello. «Fermati! Che cosa ce ne facciamo di un fagiano? Non penserai mica di vendicarti mangiandolo per pranzo?» gli chiese Giorgio con sarcasmo.
«Forse hai ragione! Lasciamolo andare e quel che sará, sará» rispose Luca.
I fratelli si incamminarono fuori dal bosco e, da quel giorno, vissero felici, contenti e sicuri che anche il fagiano avrebbe trovato un modo per ritornare uomo.
Bio - Andreas George
Andreas George is a Junior at the University of Massachusetts Lowell, majoring in English Literature, Italian, and Spanish. He also has a Minor in Education. Andreas plans on working within the education system. Whether he decides to be an elementary school teacher, a high-school Italian teacher, an ESL teacher for young kids, or a social worker, his main goal is to help the lives of as many people as he can.