By Sancho Maroto Tobías
Abstract
The following essay was once my final project for Readings in Contemporary Italian Literature, a course taught by Professor Po DeLisle. We read many short stories and analyzed them thoroughly. One of the short stories we analyzed was “American Parmigiano” by Wu Ming, which is a collective of Italian writers. This story talks about an American company that wants to label its cheese “Parmigiano Reggiano” because they believed that it was first produced in the United States during the years that led to the American Revolution. But “Parmigiano Reggiano” is a DOP cheese, which stands for “Protected Designation of Origin” and can only be produced in Italy. In the essay, I focus on the characters, emphasize the differences in the representation of the Italians and the Americans working in the same professions. In the story, the United States seems to offer more opportunities, making the American characters seem more successful. On the other hand, the author represents the Italians in a way that shows their resilience and their desire to overcome adversities.
La Scoperta del Parmigiano Reggiano negli Stati Uniti di Sancho Maroto Tobías
“American parmigiano” è un racconto scritto dal collettivo di scrittori Wu Ming. La prima pubblicazione di “American Parmigiano” è uscita nel 2008 come supplemento al giornale del Corriere della Sera.
Nel racconto “American Parmigiano”, un giovane ricercatore di storia di nome Carlo e un giovane avvocato che si chiama Max vanno negli Stati Uniti per cercare di raggiungere un accordo con la Blue Cheese Incorporated, una ditta americana che vuole vendere un suo formaggio usando il nome “Parmigiano Reggiano”. Al consorzio di Parma non è gradita questa idea che sarebbe disastrosa per l’economia italiana. Il parmigiano può essere prodotto solo nelle zone tra Parma, Modena e Reggio. Come è possibile che gli americani vogliano fare un danno e una offesa così grande? Per scoprire cosa si può fare per evitare la vendita del formaggio prodotto in America con il nome del formaggio del nord d’Italia, il consorzio decide di mandare Max e Carlo a indagare e a risolvere il problema. Servono uno storico e un avvocato perché la ditta americana dice di possedere delle lettere autografe che provano che il parmigiano è stato prodotto in America negli anni della Rivoluzione contro gli inglesi. L’esperienza di Carlo e Max è davvero incredibile. All’interno di una cornice storica, fatta di personaggi storici, il racconto presenta personaggi a noi contemporanei e le loro storie ci fanno scoprire le differenze tra la società italiana e quella americana. In questo saggio voglio parlare di queste differenze attraverso le peripezie di ricercatori e di avvocati che vivono vite ed esperienze speculari ma molto diverse tra loro.
Carlo Bonvicini è un giovane ricercatore di storia, da poco diventato padre, che dedica il suo tempo allo studio e alla famiglia. Con il suo lavoro guadagna pochi soldi, ma appena il professore gli chiede di andare in America non può dire di no, anche se lui non guadagnerà niente e anche se la sua ricompensa per questo viaggio saranno “milioni di pacche sulla spalle” (5) e non milioni di euro, perché lui vive per la causa accademica. Max, il giovane avvocato italiano, è molto diverso da Carlo. Ha trentaquattro anni, non ha figli, tifa per la Juve ed è specializzato in diritto internazionale privato. Per lui l’occasione del viaggio è importante perché spera finalmente di mettersi in mostra e diventare associato presso lo studio per cui lavora. Diversamente da Carlo, gli piace lavorare più per i soldi che per passione.
Max e Carlo sono diversi anche nel loro modo di vestire: Carlo possiede un solo completo di velluto che usa per le lauree. Un completo ormai sporco e consumato comprato al centro commerciale che gli dà un’aria da “intellettuale trasandato” (8). Max, invece, ha sempre dei completi costosi che fanno sfigurare Max. All’inizio del racconto, Carlo è impacciato e sfiduciato, mentre Max è sicuro di sé e ottimista. I loro comportamenti così diversi mettono in evidenza come sono lontani il mondo dell’accademia e quello degli affari in Italia.
Ma anche Max, una volta in America, si sente inferiore dopo che incontra l’avvocata americana Eileen Stone: bella, alta, bionda, e una donna di un anno più giovane di lui, ma già avviata a una brillante carriera di successo. È nel confronto tra Max ed Eileen che il racconto fa emergere le grandi differenze tra la vita dei lavoratori americani e quella dei lavoratori italiani. Una vita molto diversa, economicamente e socialmente. Gli americani guadagnano di più e hanno chiaramente maggiori possibilità di affermarsi fin da quando sono abbastanza giovani. Non è che la cultura del lavoro in America sia più seria di quella in Italia, ma l’America offre più opportunità e questo si evince dal ruolo di Eileen all’interno della sua ditta, ma anche da uno stipendio che le permette di vivere una vita agiata. Quando Max viene invitato da Eileen nel suo appartamento, infatti, Max capisce quanto sia diversa la loro vita e il loro salario. L'abitazione è bellissima e ha una magnifica vista su Central Park. Max scappa perché si sente intimidito e inferiore alla donna. Quando il personaggio racconta a Carlo della sua serata, gli dice: “Un posticino che potrei permettermi in cinquant’anni di mutuo. Mi sono messo comodo, l’ho guardata e ho capito che quei cinquant’anni erano la vera differenza tra noi due. Il tempo che mi ci vorrebbe per arrivare al suo livello: stesso stipendio, stessa carriera, stesse ore di ginnastica” (16). Max dice che si fa pena, sente che la distanza tra lui ed Eileen è troppo grande, ed è come se ci fossero cinquanta anni di differenza tra i due, anche se invece hanno solo un anno di differenza.
Dopo che Max e Carlo hanno l’incontro con Eileen, il ricercatore di storia si trova a leggere delle lettere che l’avvocata gli ha consegnato che parlano delle richieste di Benjamin Franklin di “produrre in America il meglio dell’arte culinaria europea” (1). Ci sono anche lettere in cui si parla della produzione del formaggio negli Stati Uniti, delle condizioni climatiche delle zone italiane simile a quelle del New Jersey, della spedizione di bovini e anche di un esperto casaro che sarebbe andato in America per produrre questo specifico formaggio.
Dopo avere letto le lettere, i personaggi vanno a New Brunswald, dove si suppone si fosse prodotto il formaggio ai tempi di Franklin e di Washington. Carlo legge su un cartello: “Welcome to New Brunswald, Homeland of American Parmigiano” e trova informazioni sulla storia del sito e su cosa fosse successo durante la rivoluzione contro gli inglesi nel piccolo villaggio. Carlo vede anche un negozio di casalinghi con vetrine piene di utensili necessari per fare il formaggio come le grattugie e le batterie di coltelli da grana. A New Brunswald c’è anche una biblioteca e un museo dedicato ad Albert Rice e Carlo scopre che Albert Rice era un uomo che aveva soggiornato nel villaggio bruciato dagli inglesi. Gli americani avevano fatto diventare Albert Rice un eroe in questa storia perché Albert aveva praticamente difeso da solo il villaggio.
Carlo decide di andare alla biblioteca di New Brunswald per consultare gli archivi degli anni 1775-1776. Quando arriva, incontra Francesco Borghi, uno storico, bruno e con gli occhiali, che si presenta parlando Italiano. Francesco è un altro ricercatore, ingaggiato dalla ditta dell’avvocato Stone per aiutare nella causa del Parmigiano. Francesco racconta a Carlo la sua storia. Lui ha lasciato l’Italia subito dopo il dottorato, è stato alcuni anni a Londra, si è specializzato su Benjamin Franklin e, dopo avere messo insieme un buon curriculum, ha fatto il “salto oltreoceano” (14) e ha trovato lavoro a contratto con diverse prestigiose università americane. Per Carlo, questo ricercatore è la sua figura speculare: se Carlo avesse scelto di andare in America, forse adesso sarebbe lui il ricercatore con un buono stipendio e una migliore carriera. Ma la vita perfetta di Francesco non include la famiglia. Francesco dice che famiglia e lavoro non possono coesistere. Lui è arrivato dove si trova ora perché ha rinunciato ad avere una famiglia.
Quando Carlo torna in Italia, decide di continuare a indagare sul caso e scopre che Albert Rice, l’eroe del New Brunswald celebrato nel museo della città, era un casaro di Parma che si chiamava Adalberto Rizzi, che era partito dall’Italia per fare il Parmigiano Reggiano. Carlo scopre che erano state spedite vacche, attrezzi e che anche un esperto casaro era venuto in America per produrre il formaggio tanto desiderato da Benjamin Franklin. Nella sua ricerca, Carlo scopre però che il formaggio non aveva finito la sua stagionatura perché gli inglesi avevano attaccato il villaggio e il caseificio e Rizzo aveva usato le forme di formaggio per difendersi. Dopo le sue scoperte, Carlo pensa di scrivere un saggio per una pubblicazione. Mentre Carlo, nel suo ruolo di storico, riesce a ritrovare la passione per il suo lavoro, anche se mal pagato, Max rinuncia alla sua carriera. La sua ditta, dopo averlo usato per il viaggio, decide di affidare il caso ad altri e di non farlo associato. Max decide di trasferirsi in America, anche a costo di vendere pizze, piuttosto che continuare a lavorare per una ditta che non lo rispetta.
Il racconto costruisce dei personaggi che si contrappongono tra loro: Max ed Eileen, Carlo e Francesco. Anche se stanno lavorando allo stesso caso e si ritrovano tutti negli stessi posti negli Stati Uniti per risolvere il caso, le loro vite mettono in evidenza le differenze tra la vita italiana e quella americana. Max e Carlo si trovano davanti a due personaggi che hanno scelto le loro stesse discipline, ma il paese in cui si trovano a farle gli offre molte più opportunità: l’avvocata Stone ha una posizione garantita, con un buon salario e un appartamento bellissimo e Francesco ha girato il mondo e ora lavora con un famoso ricercatore che lo aiuta nella sua carriera. Vedendosi allo specchio, provano invidia per come la loro vita avrebbe potuto essere. Ma alla fine, Carlo e Max, non sono personaggi perdenti. Carlo sa che vuole continuare a fare lo storico in Italia, sa che la sua vita sarebbe molto più triste senza suo figlio e la sua ragazza e non vorrebbe veramente avere la vita di Francesco. Max si trova senza lavoro, ma ha scelto lui di smettere di lavorare per lo studio e cercare qualcosa di diverso, per non essere più vittima di un sistema che lo esclude e non gli permette di avanzare nella sua carriera. Entrambi i personaggi italiani mostrano la loro resilienza e la loro voglia di continuare a vivere la loro vita nonostante le avversità. Chissà, magari Max potrebbe diventare il prossimo eroe italoamericano.
Biographical Statement - Sancho Maroto Tobías
My name is Sancho Maroto Tobias and I am 20 years old. I was born in Madrid, Spain and lived there for 13 years. In 2014, I moved to Massachusetts, USA, and have lived here since. I went to Lexington High school where I started studying Italian and continued through college as well. At the University of Massachusetts Lowell, I study International Business and Marketing while also completing an Italian minor. I have been a part of the soccer team here in Lowell because I have been playing soccer since I was very little, like many people in Europe do. I am hoping to graduate in the spring of 2023 with a business degree and I am finishing my Italian minor this spring. I will continue to study Italian because I want to become trilingual.
Bibliografia
Wu Ming, “American Parmigiano” (pdf) in Corti di carta, volume 8, Corriere della Sera, 2008.